Le vacanze sono proprio finite

Con l'inizio delle scuole il periodo di tranquillità e possibilità di serena meditazione è definitivamente terminato. Il traffico aumenta, il casino conseguente pure, con annesse incazzature e mortificazioni quotidiane.

La concentrazione nei confronti dei buoni libri, dei bei film, della bella musica e della buona cucina è uno degli antidoti contro tutto ciò.

Oggi si prospetta uno splendido risotto agli asparagi.

I dettagli più in la.

 

Aloha. 

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Care amiche, cari amici

Il momento di riposarsi e lasciarsi cadere in una dolce catarsi rigenerante è dunque arrivato. Gli aggiornamenti più avanti nel tempo.

Ciao ciao. 

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G’rebelt, live (1994)

G'rebelt, live (1994) è un cd dal vivo dei fantastici Wiener Tschuschenkapelle, gruppo viennese (di adozione..) composto da persone di origine "balcanica". Chi non lo ha mai sentito lo cerchi, lo ascolti e lo riascolti, si sentirà certamente gioioso e felice. Se non lo trovate, cercatel, tenendo presente che sul loro sito, http://www.tschuschenkapelle.at/ , lo trovate in vendita.

 

G'rebelt, live (1994)
CD EX 205-2

1. Intro 0.39 – Servus!      

2. Kamerav 3.33 Romanes
Ich sterbe vor Sehnsucht nach dir, Mädchen, komm mit mir zur Nišava.
   

3. Marin 2.31 Dalmatien
Marin hat die schönsten Zähne, den heirate ich, Mutter.
   

4. Shota 5.52 Kosovo
Traditioneller albanischer Tanz.
   

5. Pirav manđe korkoro 5.12 Romanes
Alle Straßen sind gesperrt.
   

6.Tuginata 3.54 Makedonien

Öd möge die Fremde sein, die mich vom Geliebten getrennt hat.
   

7. Erst wann's aus wird sein 4.22 Frankowski/Prager
Mit de, wos no do san, is echt net weit her.
   

8. Aber g'rebelt muass er sein 1.48 Jelinek/Rathauscher
Aber was „g'rebelt“ is, des wissen sie.
   

9. Arapines 5.08 Vassilis Tsitsanis
Ein griechisches Fest in Arabien. Oder umgekehrt.
   

10. Sinoć kad sam ti doša 3.13 Dalmatien
Ich gebe dir den Ring zurück, denn du liebst einen Anderen.
   

11. Odam kireç tutmuyor 3.40 Türkei
Und sie malen und malen…
   

12. Taxim për babin 4.01 Shkelzen Doli
Für meinen Vater.
   

13. Horoz (Hahn) 5.50 Metin Meto
Üürüüüü, Kikeriki, Kikiriku, Kukuriku…
   

14. Tužna je nedjelja 4.00 Slawonien
Am ersten Sonntag nieselte es, am zweiten Sonntag regnete es, am dritten Sonntag aber, als

die Tschuschenkapelle aufgeigte, tanzte sie mit einem anderen.
   

15. Niz polje idu babo sejmeni 4.47 Bosnien
Verdammt sollen Sejmeni sein, die ihre Lieder singen und meinen Sohn Marko vor sich

hertreiben.
   

16. Vesela je Šokadija 3.10 Slawonien
Wo Gläser und Flaschen klirren, Tamburicas und Mädchen sind, findest du unsere Šokci.
   

17. Mati, mati 2.38 Slawonien/Vojvodina
Weit ist Mitrovica, wo man trinkt Šljivovica. Noch weiter ist Novi sad, wo man trinkt jeden tag.
   

18. Temerav 3.23 Vojvodina
Wir sind gute Spieler, bessere Sänger, ich schwör's bei meinem Leben.

 

 Wiener Tschuschenkapelle

Slavko Ninić
Moderation, Gesang, Gitarre

Mitke Sarlandziev
Akkordeon

Hidan Mamudov
Klarinette, Saxophon, Gesang

Maria Petrova
Percussion

Jovan Torbica
Kontrabaß

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LEGGERE

Izzo

Montalbàn

Camilleri

Cantarella

Pennac

Coe

Amado

Richler

Roth

Acton

Pasolini

Morante

Ellroy

Agosti

Pierri

Arnheim

Augias

Porcaro

Sexton

Roy

Auster

Schwarz-Bart

Borges

Dante

Pamuk 

Scholem 

Calasso

Wu Ming

Pesce

(1. Continua) 

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LIQUID COMMUNICATOR


31
07
2005

Che fai infierisci? Non ti hanno insegnato da piccolo a non sparare
sulla Croce Rossa (nel mio caso solo rossa, è meglio omettere la
croce!).
Leggendo la recensione mi sono sentita molto liquida, anzi…
mi correggo, è un pò di tempo che mi sento molto liquida.
Ti dirò di più. Confesso: il mio sogno è avere una posta del cuore come quella di
Natalia Aspesi. Magari con una foto più bella. Tempo fa ho letto un
libro “Più botte che risposte”, una raccolta di lettere
spedite ad una “rubrica rosa” di qualche anno fa. E’ interessante vedere
i cambiamenti attraverso le righe scritte dalle lettrici di allora.
Il libro che mi segnali mi incuriosisce molto, mi piacerebbe leggerlo. Forse, però, è
meglio aspettare ancora un pò di tempo. Anche il masochismo ha un
limite. Non si può continuare a farsi del male così, basta quello che
ci fanno gli altri.
Baci
XXX
P.S. Non so da te, ma qui oggi hanno sbagliato tutte le dosi.
O, forse, non è passato il carrello con i farmaci.
Però ditelo!

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Mano A Mano, Carlos Gardel

Mano a mano

[ Parole di C.E. Flores /Musica C.Gardel 1920 ]

Rechiflao en mi tristeza

hoy te evoco y veo que has sido

en mi pobre vida paria

solo una buena mujer.

Tu presencia de bacana

puso calor en mi nido

fuiste buena, consecuente

y yo sé que me has querido

como non quisiste a nadie,

como non podrás querer.

Se dio el juego del remanye

cuando vos, pobre percanta,

gambeteabas la pobreza

en la casa de pensión.

Hoy sos toda una bacana,

la vida te rie y canta

los morlacos del otario

los jugás a la marchanta

como juega el gato maula

con el misero ratón.

Hoy tenés el mate lleno

de infelices ilusiones

te engrupieron los otarios,

las amigas, el gavion.

La milonga entre magnates

con sus locas tentaciones

donde triunfan y claudican

milongueras pretensiones

se te ha entrado muy adentro

en el pobre corazon.

Nada debo agradecerte,

mano a mano hemos quedado

no me importa lo que has hecho,

lo que hacés ni lo que harás

los favores recividos

creo habértelos pagato

y si alguna deuda chica

sin querer se me ha olvidado

en la cuenta del otario

que tenés se la cargás.

Mientras tanto que tus triunfos,

pobres triunfos pasajeros

sean una larga fila

de riquezas y placer

que el bacán que te acamala

tenga pesos duraderos

que te abrás en las paradas

con cafishios milongueros

y que digan los muchachos

" es una buena mujer"!

Y mañana cuando seas

descolado mueble viejo

y no tengas esperanzas

en el pobre corazón

si precisas una ayuda,

si te hace falta un consejo

acordarte de este amigo

que ha de jugarse el pellejo

pà ayudarte en lo que pueda

cuando llegue la occasión.
    

 

Mano a mano

[ libera traduzione]

Disperato nella mia tristezza

oggi di ricordo e vedo che sei stata

una buona compagna

nella mia povera vita.

La tua fattiva presenza

ha dato calore al mio nido

sei stata accondiscendente

e so che mi hai amato

come non hai mai amato nessuno,

come non potrai più amare.

 

Poi avvenne la rivincita

quando tu, povera ragazza,

volesti fuggire dalla povertà

della stanzetta in pensione.

Oggi sei una padrona,

la vita ti ride e ti canta

i quattrini del merlotto

te li giochi senza ritegno

come gioca il vile gatto

col povero topolino.

 

Oggi hai la testa piena

di illusioni infelici

ti ingannarono gli stupidi,

le amiche e il protettore.

La milonga coi potenti

con le sue folli tentazioni

dove trionfano e crollano

le banali aspirazioni

sono entrate nel profondo

del tuo povero cuore.

Di nulla devo ringraziarti, siamo pari

non mi importa ciò che hai fatto,

ciò che fai o quello che farai

credo di averti pagato

tutti i favori ricevuti

e se mi sono dimenticato,

senza volerlo, qualche piccolo debito

mettilo in conto allo scemo

che ti sta accanto!

Ti auguro che i tuoi trionfi,

poveri trionfi passeggeri,

siano una lunga fila

di ricchezze e piacere

che il boss che ti mantiene

abbia soldi in abbondanza

che ti possa pavoneggiare

coi magnaccia milongueri

e che dicano i ragazzi :

" E' una bella donna!"

E domani quando sari

una povera vecchia malridotta

e non avrai più speranze

nel tuo povero cuore

se desideri un aiuto,

se hai bisogno di un consiglio

ricordati di questo amico

che si giocherà la pelle

per aiutarti come può,

quando arriva il momento.

 

Il LUNFARDO è linguaggio di Buenos Aires, strettamente legato alla sua storia, è il linguaggio del Tango!

L'alluvione migratoria portò nella città di Buenos Aires idiomi e dialetti di ampio spettro che impiegavano parole che cominciarono a circolare negli arrabales e nei conventillos (ovvero nei quartieri di periferia e nei casermoni ove vivevano molte famiglie in condizioni misere)Il porteño orillero ( ovvero l'abitante dell'estrema periferia di Buenos Aires) le ascoltò con fastidio, poi con curiosità. In fine le trovò belle, e come per gioco, cominciò a inserirle allegramente nella sua parlata quotidiana così come le sentiva o trasformandole con ingegnosi incroci con le proprie parole. Nasceva così il Lunfardo.Mentre nella generalità dei paesi Ispanoamericani la lingua parlata rimane molto vincolata allo spagnolo, l'Argentina ha un suo proprio linguaggio consolidato che si differenzia dagli altri linguaggi non solo per la struttura e la pronuncia ma anche per la costante creazione di nuove parole, nuove espressioni e innumerevoli modi di dire.Risulta proprio invano che nelle scuole si insegni ai ragazzi a dire " tu eres" oppure "calla tonto" (" tu sei" oppure "zitto scemo") perchè quando escono da scuola, per strada, diranno "vos sos" o " cayate, gil".
[Athos Espìndola, Diccionario del lunfardo, Buenos Aires, Planeta 2002]

(grazie a http://www.tangoquerido.com/

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La versione di Barney

Tutta colpa di Terry. È lui il mio sassolino nella scarpa. E se proprio devo essere sincero, è per togliermelo che ho deciso di cacciarmi in questo casino,
cioè di raccontare la vera storia della mia vita dissipata. (Mordechai Richler, La Versione di Barney)
 
La versione di Barney è uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Un vero e proprio capolavoro. Consigliato a tutti, grandi e piccini, uomini e donne, belli e brutti.
Fa ridere (amaramente) e fa pensare assai. Perché in tutti noi si annida un Barney Panofsky. Caldamente consigliato.

Mordecai Richler - La versione di Barney, gli Adelphi, traduzione di Matteo Codignola, pp. 490, euro 10,00


Risvolto di copertina
Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio,
e da altre calunnie non meno incresciose diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una
boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere
ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta (con l'idea di assumere il ruolo di "scrittore americano 
a Parigi"), e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in sitcom tanto popolari quanto
redditizie, grazie anche a una società di produzione che si chiama opportunamente Totally Unnecessary Productions.
Barney ci parla delle sue tre mogli - una poetessa esistenzialista, una miliardaria dai robusti appetiti e dalla chiacchiera
irrefrenabile, e Miriam, che lo ha appena lasciato. Ci racconta le sue passioni, come chiosare i quotidiani, o ascoltare nella
notte Miriam alla radio. Ci descrive i suoi intrattenimenti, come immaginare Terry McIver che si dibatte in un mare infestato
di squali, o lanciare galosce verso l'attaccante della sua squadra do hockey che ha appena sbagliato un goal.
Ci aggiorna sulle sue ubbie (non ricordare i nomi dei sette nani) e sui rimedi che escogita (domandarli a un figlio dall'altra
parte del mondo, incurante della differenza di fuso). E ci chiede di partecipare alle sue consolazioni, accompagnandolo a 
deporre sulla tomba del padre, anziché il sassolino rituale, un sottaceto e un tramezzino al pastrami. Questo è Barney
Panofsky, personaggio fuori misura, insofferente di tutto ciò che ottunde la vita. E questa è una delle storie più divertenti
che ci siano state raccontate da molto tempo.
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Noites do Norte ao vivo

Rispetto al post precedente, qualche cosa su Noites do Norte ao vivo, dvd molto bello e molto emozionante.  Caetano riesce a incantare chiunque lo ascolti. E’ un moderno affabulatore di melodie, un raccontatore di suoni e pensieri, che ti ammalia. Seguirlo lasciandosi incantare è quasi obbligatorio. Le informazioni che seguono sono tratte dal sito ufficiale dell'artista http://www.caetanoveloso.com.br/ 
Noites do Norte ao vivo
2002 - Universal
Nearly 35 years after the advent of tropicalia, the Brazilian movement that fused native music and visuals with Anglo/psychedelic flavors, singer-songwriter Caetano Veloso continues his deep, playful experimentation. Noites do Norte (”Northern Nights”) is a striking art-pop fusion whose intellectualism is often bound up with the beauty of its layered tones. Concerns from the country’s national identity and ongoing racial crises–a theme that fed Veloso’s 2000 soundtrack to Orfeu, an update of the Black Orpheus story–to early memories, broken hearts, and the artist’s adoration of filmmaker Michelangelo Antonioni swim through a colorful aural canvas. But for all of Veloso’s trademark verbal surprises (for one, the Antonioni tribute is sung in Italian), it’s easy to believe his claim that initially “I did not think about the songs. I went to the studio looking for sounds.” Whether juxtaposing a Milesian trumpet with lush reeds and strings (”Sou Seu Sabiá”), deploying screeching rock guitar (”Rock ‘n’ Raul,” “Ia”) and machine noises (”Cantiga de Boi”) in the midst of acoustic sound, or contrasting a troupe of drummers with baroque strings over the discrete movements of the three-minute title track, Veloso fills the disc with so much music that it seems to suspend or expand the listener’s sense of time: a rare trick from a rare trickster.
1 - Two Naira Fifty Kobo
2 - Sugar Cane Fields Forever
3 - Noites Do Norte
4 - 13 De Maio
5 - Zumbi
6 - Haiti
7 - O Último Romântico
8 - Cobra Coral
9 - Como Uma Onda (Zen Surfismo)
10 - Mimar Você
11 - Araçá Blue
12 - Escândalo
13 - Menino Deus
14 - Magrelinha
15 - Rock’ N’ Raul
16 - Zera A Reza
17 - Dom De Iludir
18 - Tapinha
19 - Caminhos Cruzados
20 - Tigresa
21 - Trem Das Cores
22 - Samba De Verão
23 - Gatas Extraordinárias
24 - Língua
25 - Cajuína
26 - Gente
27 - Tropicália
28 - Eu E A Brisa
29 - Zeca Entrevista
30 - Noites Do Norte Por Caetano Veloso
31 - Discografia
32 - Parabéns À Você (Happy Birthday To You)
33 - Milagre do Povo
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Cobra coral

 Cobra coral è una poesia di Waly Salomão, poeta brasiliano scomparso qualche anno fa. Considerato il poeta della tropicalia, il movimento politico artistico musicale che è l’equivalente per il Brasile di quello che per l’Italia è stato il ’68, questa poesia molto bella è stata musicata da Caetano Veloso e inserita nel suo album Noites do Norte, 2000 – Universal. Consiglio di comprare e ascoltare. Personalmente ritengo ancora più bella la versione dal vivo solo chitarra e voce, assieme a Lulu Santos, che si può ascoltare su Noites do Norte Ao Vivo, 
2001 – Universal. Ascoltatela e fatevi ipnotizzare dal ritmo della musica e delle parole….

 

Cobra Coral
Cobra Coral (1)

(sobre poema de Waly Salomão)
(da una poesia di Waly Salomão)

 
Pára de ondular, agora, cobra coral:
Smetti di ondeggiare, adesso, cobra coral

a fim de que eu copie as cores
in modo che io possa copiare i colori

com que te adornas,
con i cui ti adorni,

a fim de que eu faça um colar
in modo che io possa farne una collana

para dar à minha amada,
da dare alla mia amata

a fim de que tua beleza
in modo che la tua bellezza

teu langor
il tuo languore

tua elegância
la tua eleganza

reinem sobre as cobras não corais
possano regnare sugli altri serpenti (2)

Note a Cobra Coral
   (1) Serpente brasiliano multicolore (rosso, nero e bianco)
   (2) E’ probabile che il poeta associ in una metafora il serpente alla donna amata

Waly Salomão
Origem: Wikipédia, a enciclopédia livre. (Redirecionado de Wally Salomão)
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Waly Dias Salomão (1943-2003) era poeta nascido em Jequié, Bahia. Ele atuou em diversas áreas da cultura brasileira. Seu primeiro livro foi "Me segura qu’eu vou dar um troço” de 1972. Em 1997, ganhou o Prêmio Jabuti de Literatura com o livro de poesia "Algaravias". Seu último livro foi "Pescados Vivos" publicado em 2004, após sua morte. Foi compositor de canções de sucesso,como Vapor Barato, em parceria com Jards Macalé. Amigo do poeta Torquato Neto, editou seu único livro, Os Últimos Dias de Paupéria, lançado postumamente. Suas músicas foram intérpretadas por Maria Bethânia, Caetano Veloso, Adriana Calcanhoto e Gal Costa, entre outros. Trabalhou no Ministério da Cultura, como assessor de Gilberto Gil, no início de seu mandato, e uma de suas propostas era a inclusão de um livro na cesta básica dos brasileiros.

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Alle 15.32

Alle 15.32 uno è abbastanza bollito. Il panino tranguggiato in fretta e furia, la spremuta bevuta in un colpo solo, la camminata sotto il sole del 16 luglio, bello tosto, hanno fatto si che i pochi neuroni ancora attivi si assopissero, contrariamente a quanto fatto dal resto del corpaccione. Adesso riprendere in mano le fila di un discorso, minimamente sensato, è impresa titanica. Allora si va sul facile. Piccola digressione su "QUINTETTO ALLA BUSARA".

"QUINTETTO ALLA BUSARA" è uno splendido collettivo musicale insediato nel profondo nord-est, a Trieste, "musica da camera e cucina" è la loro auto definizione :Amy Denio (voice,clarinet,sax,accordion,composer), Giampaolo Rampini (el.guitar, composer), Luca Demicheli (bass), Vieko Crnobori (classic guitar), Ermes Ghirardini (drum, percussions). Frugate per la rete con le opportune parole-chiave, e procuratevi il loro cd, merita. Assai. Fidatevi. Non ve ne pentirete.

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