La versione di Barney

Tutta colpa di Terry. È lui il mio sassolino nella scarpa. E se proprio devo essere sincero, è per togliermelo che ho deciso di cacciarmi in questo casino,
cioè di raccontare la vera storia della mia vita dissipata. (Mordechai Richler, La Versione di Barney)
 
La versione di Barney è uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Un vero e proprio capolavoro. Consigliato a tutti, grandi e piccini, uomini e donne, belli e brutti.
Fa ridere (amaramente) e fa pensare assai. Perché in tutti noi si annida un Barney Panofsky. Caldamente consigliato.

Mordecai Richler - La versione di Barney, gli Adelphi, traduzione di Matteo Codignola, pp. 490, euro 10,00


Risvolto di copertina
Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio,
e da altre calunnie non meno incresciose diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una
boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere
ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta (con l'idea di assumere il ruolo di "scrittore americano 
a Parigi"), e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in sitcom tanto popolari quanto
redditizie, grazie anche a una società di produzione che si chiama opportunamente Totally Unnecessary Productions.
Barney ci parla delle sue tre mogli - una poetessa esistenzialista, una miliardaria dai robusti appetiti e dalla chiacchiera
irrefrenabile, e Miriam, che lo ha appena lasciato. Ci racconta le sue passioni, come chiosare i quotidiani, o ascoltare nella
notte Miriam alla radio. Ci descrive i suoi intrattenimenti, come immaginare Terry McIver che si dibatte in un mare infestato
di squali, o lanciare galosce verso l'attaccante della sua squadra do hockey che ha appena sbagliato un goal.
Ci aggiorna sulle sue ubbie (non ricordare i nomi dei sette nani) e sui rimedi che escogita (domandarli a un figlio dall'altra
parte del mondo, incurante della differenza di fuso). E ci chiede di partecipare alle sue consolazioni, accompagnandolo a 
deporre sulla tomba del padre, anziché il sassolino rituale, un sottaceto e un tramezzino al pastrami. Questo è Barney
Panofsky, personaggio fuori misura, insofferente di tutto ciò che ottunde la vita. E questa è una delle storie più divertenti
che ci siano state raccontate da molto tempo.
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