“LA MOBILITAZIONE DELL’UNIVERSITA’ NON E’ UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO!”

IL RETTORE DELL’ATENEO AQUILANO SULLE PAROLE DI BERLUSCONI  

"LA MOBILITAZIONE DELL’UNIVERSITA’ NON E’ UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO!"

"Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio lasciano esterrefatti. Che non si voglia comprendere il significato di una protesta che interessa trasversalmente tutte le componenti accademiche, dagli studenti al personale docente, puo’ rientrare nelle logiche del gioco democratico e delle opzioni politiche. Ma e’ davvero incomprensibile, e per certi versi irresponsabile, volere trasformare una civilissima e legittima mobilitazione di tutta l’Università italiana in un problema di ordine pubblico".
Il rettore dell’Università dell’Aquila prof. Ferdinando di Orio interviene in merito alla dichiarazione del Presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi, che ha prospettato la possibilita’ di un ricorso alle forze dell’ordine per impedire l’occupazione di scuole e università.
"Non solo e’ sconcertante – continua il rettore Ferdinando di Orio – ma e’
davvero pericoloso drammatizzare il livello dello scontro che, come tutti rettori e tutti coloro che hanno a cuore l’Università pubblica ripetono ormai da anni, vuole sostanzialmente portare al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica la drammatica situazione in cui versa l’Universita’.
Una situazione che i recenti provvedimenti governativi rischiano di compromettere definitivamente".
"Cio’ che trovo, inoltre, inaccettabile e’ voler forzatamente accreditare l’immagine di un’Università spaccata al suo interno, nella quale una piccola frangia di estremisti impedisce agli "studenti modello" di poter frequentare le lezioni. Così non e’, perche’ la stragrande maggioranza degli studenti vuole soltanto una Universita’ migliore e, soprattutto, vorrebbe essere ascoltata dai suoi naturali interlocutori politici e governativi".
"Stia tranquillo il Presidente del Consiglio – conclude il rettore Ferdinando di Orio – perché i rettori delle Università italiane, nell’esercizio della loro autonomia istituzionale, sapranno vigilare e non permetteranno che la legittima protesta determini discriminazioni nei confronti di alcuno".

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