La Camorra in redazione è un cancro che non ha confini

"La Camorra in redazione è un cancro che non ha confini. Ne sanno qualcosa le centinaia di redattori precari pagati cinque euro a pezzo, scritto peraltro sotto dettatura dei vari boss. Saviano ha ragione. Per una volta i giornalisti italiani dovrebbero fare un’autoinchiesta invece di parlare di amenità varie." E’ la dichiarazione del portavoce dell’associazione "6i to be media", Fabio Sebastiani, dopo la denuncia di Roberto Saviano.

Su questi temi l’associazione ospiterà a Roccasecca (Fr) un dibattito il giorno 27 settembre (ore 17.30) nell’ambito dell’iniziativa "Ultime le notizie. Infoblocknotes press festival, per non subire più l’informazione", il cui scopo è quello di contribuire a dare una spinta al rinnovamento della professione giornalistica. Il titolo del dibattito è "Giornali locali e lotta alla mafia". L’evento è stato organizzato in collaborazione con Roberto Morrione (direttore di Liberainformazione), ideatore di Rainews e animatore di Liberainformazione, osserv! atorio sull’informazione per la legalità e contro le mafie, è impegnato da tempo sul fronte della denuncia di ciò che avviene nelle redazioni locali, soprattutto al Sud. «Contiamo spiegano – concludendo gli organizzatori del primo pressfestival nazionale- sulla partecipazione di Lorenzo del Boca, Enrico Fontana, Saverio Lodato, Peppe Ruggiero, Sergio Nazzaro, Antonio Pergolizzi e Roberto Scarpinato»

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