scendere nelle viscere della terra, andare giù giù giù giù, dove la luce e l’aria di sopra non arrivano…. sentire poi, improvvisamente, il rumore dell’acqua, un fiume che scorre fra le rocce, lontano, giù giù, ancora più giù, e passare poi sopra il ponte sospeso a una cinquantina di metri dall’acqua…. emozioni bellissime, che valgono tutta la fatica che uno ha fatto per scendere prima e risalire poi….
quando, dopo circa un cammino di un’ora, riconosci la luce naturale e l’aria calda di fuori, l’emozione è intensa, quasi come in viaggio al centro della terra di Verne, da cui riaffiorano nella mia mente le immagini del fortunato film con james mason e del libro visti e letti da ragazzo e rivisti e riletti anche da adulto… quasi quasi adesso lo vado a cercare (il libro), e vediamo che sensazioni mi provoca oggi….